- Home
- Albergo
- Camere d'Arte
- La Bocca della Verità
- Il Nido
- Mistero per la Luna
- Linea d'Ombra
- Energia
- Su Barca di Carta d'Imbarco
- La Stanza del Profeta
- Trinacria
- La Torre di Sigismondo
- Sogni tra Segni
- La Stanza della Pittura
- Terra e Fuoco
- La Stanza del Mare Negato
- Portatori d'Acqua
- Lunaria - Contrada senza nome
- Hammam
- Doppio Sogno
- La Stanza dell'Opra
- La Stanza della Luce
- Io Sono Il Blu
- La stanza del Rito della Luce
- Camere Standard
- Servizi
- Storia
- La Politica della Bellezza
- Camere d'Arte
- Fiumara d'Arte
- Esperienze
- Press
- Prenota
- Promo

- Home
-
Albergo
-
Camere d'Arte
- La Bocca della Verità
- Il Nido
- Mistero per la Luna
- Linea d'Ombra
- Energia
- Su Barca di Carta d'Imbarco
- La Stanza del Profeta
- Trinacria
- La Torre di Sigismondo
- Sogni tra Segni
- La Stanza della Pittura
- Terra e Fuoco
- La Stanza del Mare Negato
- Portatori d'Acqua
- Lunaria - Contrada senza nome
- Hammam
- Doppio Sogno
- La Stanza dell'Opra
- La Stanza della Luce
- Io Sono Il Blu
- La stanza del Rito della Luce
- Camere Standard
- Servizi
- Storia
- La Politica della Bellezza
-
Camere d'Arte
- Fiumara d'Arte
- Esperienze
- Press
- Prenota
Mario Ceroli
Un universo armonioso nella contiguità di materiali, forme, spazi dell'ambiente umano; un equilibrato gioco tra simbolo e realtà, ma con quello scarto che solo marca il confine dell'arte: questo è il lavoro che Mario Ceroli ha costruito in oltre 40 anni di tenace e costante forza e felicità creativa. Nato nel 1938 a Castelfrentano, formatosi a Roma all'Istituto d'Arte, dedicatosi in primo luogo alla ceramica, Ceroli ha avuto un esordio precoce e felice, sostanzialmente da autodidatta, vincendo nel 1958 il premio per la giovane scultura alla Galleria Nazionale d'Arte Moderna di Roma. La sua comparsa sulla scena artistica romana ha contribuito a quella riformulazione del linguaggio che ha caratterizzato gli anni '60 (e non solo in Italia) ed ha aperto la strada, precorrendole, alle poetiche dell'arte povera ed alle successive installazioni (che si svilupperanno alla fine degli anni '60) pur rimanendo nella struttura dell'immagine nell’ambito poetico di quella che fu definita la pop art italiana. Il gesto germinale e sostanziale di Ceroli è stato quello di lavorare su materiali naturali, primo fra tutti il legno (ma anche la terra, il vetro, il ghiaccio) per porre l'accento sull'elemento primario, sul senso emergente delle cose reali, sul valore simbolico dell'opera, sul gesto fondante dell'artista. Con le sue forme ritagliate nel legno grezzo, le sue citazioni da icone dell'arte, le sue ironiche mimesi e, poi, con le sue grandi "rappresentazioni", Ceroli ha reso fisica l'idea, l'ha tradotta in gesto e in materia e, nello stesso tempo, ha occupato lo spazio in una stupefacente proliferazione di forme. Muovendosi dunque tra simbolo e realtà, Ceroli ha creato una alterità che, da sola, è il campo privilegiato dell'arte. Il carattere "invasivo" del suo lavoro lo ha portato allo sconfinamento in ambiti che solo un'idea angusta dell'opera d'arte assegna a categorie "inferiori": il teatro in primo luogo, dove già nel '67 ebbe la sua prima esperienza con il Riccardo III, e che non ha mai abbandonato, collaborando con i più importanti allestimenti di drammi e opere; il cinema; il disegno di interi ambienti, di "luoghi della vita" (così come in questo secolo hanno fatto i più grandi architetti, da Wright a Le Courbusier ad Aalto); la progettazione di chiese e del loro arredo interno, fino ad un progetto mai completato di teatro. Autore in primo luogo del proprio ambiente di vita e di lavoro, Ceroli ha raccolto in uno spazio di 3000 metri quadrati, straordinariamente suggestivo, i suoi lavori, oltre 500, in una specie di museo in continuo mutamento e accrescimento, con l’intenzione di aprirlo al pubblico per renderlo vivo, fruibile, utile come stimolo e modello alle più recenti generazioni di artisti.
![]() |