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Mauro Staccioli
Mauro Staccioli è nato a Volterra nel 1937 e si è diplomato presso il locale Istituto Statale d'Arte nel 1954. Collocatosi dapprima nel campo della pittura e dell'incisione, a partire dal 1968 Staccioli si concentra tutto sulla scultura. A partire da questa forte opzione egli formula la sua personale concezione ambientale dell'opera sculturale, chiamata ad interagire con lo spazio fisico della sua destinazione, per il quale essa stessa è pensata. Le grandi installazioni in ferro e poi in cemento realizzate nel corso degli anni settanta a Milano, a Volterra, a Grenoble, a Parma ed infine a Venezia (37esima e 38esima Biennali) rappresentano gli esiti più conseguenti di questa concezione, segnati dall’interazione spazio-uomo. Interazione è del resto una parola-chiave della ricerca artistica di Staccioli così come si è sviluppata fino ad oggi ed esprime non soltanto una circolarità di relazioni di senso fra l'opera e l'ambiente, ma anche una chiara allusione al rapporto uomo-ambiente. Gli anni ottanta sono quelli che vedono la consacrazione di Staccioli come artista di levatura internazionale. Grandi installazioni in cemento inaugurano una nuova fase della ricerca artistica, che tende a mitigare una certa aggressività visiva dei suoi esordi e che, d'ora in poi, sarà caratterizzata da una più ardita concezione progettuale che sembra sfidare gli equilibri statici dell'opera e le armonie architettoniche o naturali del contesto. Nel 1987 il Museum of Contemporary Arts di La Jolla, San Diego, California, gli dedica la prima personale americana, sempre nel 1987 è chiamato a Seul con l'incarico di realizzare una scultura permanente per il parco olimpico; da qui inizia anche un'attiva frequentazione della Corea del Sud per conferenze nelle università, progetti di installazioni e mostre personali. Nello stesso anno il Comune di Milano gli dedica la prima importante personale alla Rotonda della Besana. Tra le realizzazioni più significative della fine degli anni ’90 vi è sicuramente l'installazione per il Symposium Internazionale di Scultura di Andorra, per il quale realizza un grande cerchio in acciaio rosso alto 12 metri e collocato sul fianco di un monte a Ordino d'Arcalis. Le opere degli anni ’90 rappresentano senza dubbio, per Staccioli, un'ulteriore e più complessa fase artistica, in cui le componenti più esplicitamente politiche o polemiche del suo discorso si allentano a favore di un discorso più raccolto intorno a temi esistenziali, ma sempre collegati ad una forte considerazione del problema della presenza dell'uomo nel mondo e del suo rapporto con l'ambiente.
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